Storia della Rete Ondametrica Nazionale

Configurazione della rete ondametrica dal 2009 al 2014 (RON 3.0)

Negli anni più recenti, in particolare nel periodo dal 2009 al 2014, la rete ondametrica dell’ISPRA è stata completamente rinnovata con l’adozione di boe meteo-ondametriche del tipo WatchKeeper™, prodotte dalla società canadese AXYS Ltd. Tali boe sono equipaggiate con sensore ondametrico allo stato solido del tutto analogo a quello in uso nella RON già dall’anno 2002; inoltre, sono dotate di sensori per la misura di parametri meteorologici (temperatura dell’acqua, temperatura dell’aria, umidità relativa, pressione atmosferica, velocità e direzione de vento), di riflettore radar e di un fanale marino per segnalazione notturna con sequenza di lampeggio configurata secondo lo standard ODAS/IALA. I dati, riferiti a periodi di 30 minuti (semiorari), vengono acquisiti in telemisura in tempo-reale ed immessi nella rete internazionale Global Telecommunication System (GTS) del WMO per la condivisione con le comunità meteorologiche e oceanografiche coordinate nel programma internazionale Data Buoy Cooperation Panel (DBCP).

Le principali caratteristiche della rete di monitoraggio attiva in tale periodo sono illustrate nella pubblicazione “The Italian Data Buoy Network (RON)”, DOI: 10.2495/AFM120291.

Configurazione della rete ondametrica dal 2002 al 2009 (RON 2.0)

Nell’anno 2002 la RON è stata oggetto di un significativo ampliamento ed è stato completamente rinnovato il parco boe impiegato per il monitoraggio. Le boe ondametriche adottate dal 2002 sono state del tipo TRIAXYS™, prodotte dalla società canadese AXYS Ltd.

Il numero delle stazioni di monitoraggio è stato portato a n°14, aggiungendo n°4 nuove boe ormeggiate in aree di mare a largo di Civitavecchia, Palermo, Punta della Maestra (alla foce del fiume Po) e Siniscola. Nell’anno 2007, il numero delle stazioni di monitoraggio è stato portato a n°15, con l’aggiunta di una boa a largo di Cagliari.

Dal punto di vista dei parametri osservati non ci sono state variazioni rispetto alle grandezze misurate dall’anno 1989. Le principali differenze introdotte rispetto alla versione precedente della rete sono dovute all’uso di sensori allo stato solido ed all’aumento della frequenza di campionamento, inoltre, è stato cambiato il sistema di localizzazione satellitare passando al sistema Inmarsat D+. I dati, riferiti a periodi di 30 minuti (semiorari), venivano comunque trasmessi in telemisura ogni tre ore.

Configurazione della rete ondametrica dal 1999 al 2002 (RON 1.1)

Nel corso dell’anno 1999 sono state introdotte alcune modifiche alla rete originaria, la cui consistenza è stata portata a n°10 stazioni, con l’aggiunta di una boa a largo di Ancona e di una boa a largo di Cetraro. Gli strumenti adottati per le due nuove stazioni, ed in via sperimentale per la stazione di Catania, erano boe a traslazione del tipo Directional Waverider™ della società olandese Datawell BV.

Configurazione della rete ondametrica dal 1989 al 1999 (RON 1.0)

La rete ondametrica originaria era composta da n°8 boe in grado di misurare i parametri del moto ondoso direzionale e la temperatura dell’acqua. Le stazioni erano completate da un centro di ricezione ed elaborazione a terra dei dati inviati in telemisura dalla boa.

Gli strumenti adottati erano boe a disco del tipo WAVEC™ della società olandese Datawell BV, dislocate nelle aree di mare a largo di La Spezia, Alghero, Ortona, Ponza, Monopoli, Crotone, Catania e Mazara. Ogni boa era ormeggiata su fondali dell’ordine di 100 metri ed era dotata di un sistema di localizzazione che utilizza il satellite ARGOS per il controllo continuo della posizione. I dati venivano acquisiti normalmente per periodi di circa 30 minuti ogni tre ore (triorari) e con intervalli inferiori nel caso di mareggiate particolarmente significative.

Le principali caratteristiche della rete di monitoraggio attiva in tale periodo sono illustrate nella pubblicazione “The italian waves mesurement network”, ISSN: 2156-1028.